Del vilipendio della salma del fu T-Mac e del resto di Quelli che aspettano Kobe parleremo prossimamente: impegni familiari mi riportano all'era della radiolina.
Ma rimaniamo sul tema dell'HateSabatini Day ricostruendo quello che secondo il nostro modesto parere è stato il vero scandalo del Kobegate che ci ammorba da più di un mese.
Il vero scandalo non è Sabatini. Lo scemo del villaggio per definizione parla a vanvera. O se vogliamo vederla in chiave più buonista uno che ha il solo scopo di farsi pubblicità può dire qualsiasi fandonia o millanteria.
Però in un mondo normale parole a vanvera, fandonie e millanterie non diventano notizie perché agisce un filtro che vaglia e mette i deliri e le richieste di pubblicità occulta altrove rispetto alle notizie vere e fondate.
Nel caso del Kobegate il filtro sparisce: sparisce quello istituzionale e sentiamo il presidente di Lega Renzi dirsi disposto a calpestare qualsiasi regolamento pur di venire incontro a Sabatini.
Si dissolve completamente quello della stampa ufficiale dove Gazzetta dello Sport (con colpevole massimo Andrea Tosi) e SuperBasket (con colpevole massimo Claudio Limardi) amplificano a dismisura una notizia priva di qualsiasi fondamento, prendendo per buona ogni parola di Sabatini e mancando totalmente ad ogni dovere di verifica.
L'oracolo di FerraraVe lo dimostro segnalandovi l'audio della conferenza stampa che Sabatini fa il 20 settembre a Ferrara da dove comincia ad annunciare urbi et orbi il suo grande progetto. Alla conferenza stampa è presente anche Andrea Tosi della Gazzetta dello Sport che del prode Claudio diventa subito la spalla comica.
E' da sempre disponibile sul sito Bolognabasket.com. Ovvero nulla di segreto e misterioso ma quello che dice Sabatini in questa occasione non l'avete mai letto integralmente da nessuna parte.
Il giovane vecchio KobeA 3'18" cogliamo la prima perla: Sabatini il 20 settembre non sa nemmeno quanti anni ha Kobe Bryant.
Parla dei problemi assicurativi e spiega che la cifra sarebbe molto alta perché Bryant è un giovane all'inizio della carriera a differenza di Ginobili che ha un contratto alto ma al massimo ha ancora un paio d'anni di NBA.
Per la cronaca Ginobili è del luglio 1977 mentre Kobe è dell'agosto 1978: per Sabatini a 34 anni sei finito, a 33 sei a inizio carriera.
Naturalmente il bravissimo Andrea Tosi "da grande professionista" (cit.) manco se ne accorge e comincia ad entusiasmarsi per lo show del pupazzo Claudio.
Io e Kobe, amanti segretiA 10'00" il bravissimo Andrea Tosi sempre da grande professionista chiede a Sabatini se ha parlato a voce con Kobe. E qui altra perla.
Con tono da congiurato ammiccante il pupazzo Claudio risponde che no, ufficialmente no, perché non si può, c'è il lockout, però in realtà, ufficiosamente si...
E tutti a partire dal bravissimo Andrea Tosi ridono complici con il trasgressivo e audace Claudio.
Peccato che il divieto a parlare con Kobe l'hanno solo le squadre e tutti i dipendenti NBA come si legge qui:
Q: What happens in a lockout? Al di fuori dell'NBA tutti possono parlare con Kobe per offrirgli qualsiasi cosa, anche il campionato CSI di Milano.
NBA e FIBA l'hanno detto chiaramente il 29 luglio:
Ma Sabatini lo ignora e il grande professionista Andrea Tosi pure. Non gli vien incontro nemmeno la logica: se nessuno può parlare con i giocatori sotto contratto NBA come è possibile che proprio il 20 settembre Gallinari sia annunciato da Milano?
Non posso permettermi il pane, mangerò briochesComunque i due sono ormai talmente in sintonia che un minuto dopo, all'11'00" parlano di spogliatoio e arrivo di Kobe e Sabatini, con nonchalance, dichiara che l'arrivo di Kobe serve anche a pagare con puntualità gli stipendi e quindi nessuno in squadra se ne deve lamentare.
Sabatini dichiara che Bologna senza Kobe potrebbe non pagare gli stipendi puntualmente e Tosi ridacchia complice: chiaramente a uno che non ha i soldi per pagare regolarmente Sanikidze si dà credito se dice che porterà Bryant...
Claudio vs. gli imbecilliAl 17'00" l'apoteosi dell'amore sbocciato fra Tosi e Sabatini.
Dopo essersi bevuto le cifre da Madoff dei Parioli sparate da Sabatini per cui dargli dei soldi per consentirgli di prendere Bryant avrebbe ritorni del 2000% il grande professionista esplode in testuali parole provocando il gongolamento sabatiniano:
Ricapitolando...Ricapitolando il 20 settembre uno che non sa quanti anni ha Kobe Bryant, non sa come funziona il regolamento NBA, non ha i soldi per pagare regolarmente i giocatori che ha sotto contratto annuncia di voler portare il suddetto Bryant in Italia.
Per farlo però bisogna regalargli dei soldi e se non gli regali dei soldi sei un imbecille o non sei "un appassionato di basket" (Limardi dixit).
Sabatini ha la stessa credibilità di un ortopedico non ancora laureato che annuncia che troverà la cura per i tumori cerebrali, una volta capito se il cervello sta sopra o sotto il malleolo, ma viene catapultato comunque in prima pagina per un mese senza contraddittorio, senza verifica, senza controllo.
Nove giorni dopo Kobe Bryant è in Italia e nessuno fa notare che non si incontra mai con Sabatini: viene ritenuto normale che due che starebbero parlando di milioni di dollari in ballo non sfruttino l'occasione di parlarsi dal vivo trovandosi a meno di 200km di distanza.
Però vengono ritenute la smoking gun della trattativa in corso un paio di affermazioni generiche e paracule dello stesso Kobe sul fatto che sarebbe possibile vederlo giocare in Italia.
Il 30 settembre Sabatini rincara la dose affermando di aver chiuso al 95%.
Allo stesso tempo dichiara che non ha ancora trovato l'assicurazione e non ha ancora nemmeno una bozza di contratto, cose evidentemente secondarie.
Ciònonostante finisce di nuovo in prima pagina: Claudio Limardi gli regala una copertina photoshoppata di SuperBasket e una serie di articolesse interne in cui tutte le obiezioni evidenti riportate sopra non vengono nemmeno menzionate.
E poi, d'improvviso, la realtà che offende gli appassionati...Ad oggi, 23 ottobre 2011, un mese abbondante dopo l'inizio della farsa, di Kobe Bryant a Bologna non ci sono tracce. Come era assolutamente prevedibile e scontato.
Il problema vero è che non ci sono tracce nemmeno delle dovute scuse di Tosi e Limardi che non ritengono professionale spiegare perché e percome l'operazione che hanno dato per certa non si sia concretizzata.
Evidentemente gli basta anche questa volta la versione di Sabatini che accusa quelli che non gli hanno regalato i soldi o scrive mail deliranti a Obama...
Se volete, provate a chiedere a Claudio Limardi su Twitter su cosa era fondata la sua sponsorizzazione della vicenda Sabatini. A me ha risposto che non so leggere bloccandomi subito dopo: d'altronde lo capisco, farsi calpestare la coda di paglia dà fastidio....
Only bolognese speaking, please!Evidentemente su tutto quello che ho letto, ascoltato e riportato c'era un infratesto raffinatissimo che non si riesce a cogliere fuori da Bologna dove tutto quello che è incredibile diventa plausibile: tradotto in bolognese A ca' so, i gâll i fann egli'ôv.
Ma se per Sabatini vale il proverbio Avàir la cagarèla int la làngua e Avrir la bacca pr’arsurèr i denti, Tosi e Limardi dovrebbero ricordare che A sènter sòul una campana,an s’impèra gnint e soprattutto che El pugnàtt i én pugnàtt, mó el taiadèl is màgnen.
Ma probabilmente come lo stesso Sabatini il loro scopo era quello di Fèr la pàira a quàich’dón e di Ciamèr i quaión a capéttol.
Capiamo perfettamente che adesso facciate finta di niente, Fèe l’èsen pr’an pagèr al dazi, o vi irritiate ad ogni annotazione: d'altronde Chi à la camìsa mérda, à sàmper la pózza adós.
A noi comunque, a sentire le pernacchie che arrivano copiose a Sabatini e quindi anche a voi... Ai rédd al cùl. |
Stagione 2011 - 2012 > MobileFeed >